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La raccolta delle erbe selvatiche è un momento magico di gratitudine verso la natura

La Grazia del raccoglitore.
Il momento della raccolta è un momento magico, in cui, con piena gratitudine e rispetto, entriamo in stretta relazione con il mondo vegetale.

L’arte del raccoglitore si esprime nel saper mantenere quella grazia che si espande dalle piante formando un’ armoniosa orchestra fatta di aromi, colori ed energie.

Una semplice pressione può compromettere il raccolto dell’aroma, del profumo, dell’odore e del principio attivo.

Le mani del raccoglitore dovrebbero conoscere e sentire le piante come quelle di un pianista sente e conosce i tasti del pianoforte. La raccolta diviene quindi un momento di scambio tra la pianta che trasmette i propri aromi, colori e essenze, e il raccoglitore che trasmette i migliori valori del suo sentire attraverso i suoi pensieri ed il suo agire.
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La raccolta delle erbe selvatiche.

Di certo poter avvicinarsi all’ambiente naturale e alle piante con questa consapevolezza ci può aiutare a entrare in stretta sintonia con la natura, senza correre alcun rischio di danneggiarla e assicurandoci un raccolto di grande qualità.

Quando raccoglierle.

Il periodo più adatto alla raccolta è il "tempo balsamico", che corrisponde al momento in cui la pianta è più ricca dei suoi principi attivi. La droga può essere il fiore, la corteccia, le foglie, il frutto, la radice e ogni droga ha il suo tempo balsamico.

Le regole.

Le regole sono abbastanza semplici e generali:
per la corteccia, il tempo balsamico è quello della ripresa vegetativa, in primavera, nel momento di risalita della linfa;
per le radici, quando la pianta è a riposo ; per le gemme, quando queste sono ancora chiuse e la perula non si è ancora staccata (la perula è la fogliolina scura, coriacea, che ricopre e protegge la gemma); la sommità fiorita prima che i fiori siano completamente aperti; le foglie in primavera inoltrata, prima chela pianta fiorisca.
La raccolta delle erbe selvatiche è un momento magico di gratitudine verso la natura.Twitta
Sarebbe inoltre meglio tener anche conto dell’influsso della luna e dei pianeti: allora la parte aerea della pianta ( fiori, foglie, semi e frutti) si raccoglie con la luna in fase crescente: i fiori nei segni d'aria (gemelli, bilancia e acquario), le foglie nei segni d'acqua (cancro, scorpione, pesci), i frutti e i semi, nei segni di fuoco (ariete, leone, sagittario).

Le radici vanno dissotterrate in luna calante, nei giorni di terra (toro, vergine e capricorno), sia per consumarle fresche che per conservarle.
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Come conservarle.

Vi sono diversi modi per usufruire di queste piante anche nei periodi in cui non sono reperibili.
Tramite l' essicazione le erbe mantengono inalterate le proprietà terapeutiche per un anno.

Le erbe essiccate servono per la preparazione di infusi, tisane e decotti oppure, polverizzate, per arricchire sughi e minestre.
Leggi anche: Consigli e Segreti per un impiego domestico delle buone erbe dei campi: dove raccoglierle.
E’ preferibile raccogliere le erbe destinate ad essere essiccate al mattino, evitando l' umidità della pioggia o della rugiada. Successivamente vanno pulite, senza bagnarle, per non disperdere i principi attivi idrosolubili.

Gli organi sotterranei vanno spezzettati e tagliati in più parti. L' essiccamento dovrebbe essere fatto in ambienti aerati, lontano dal sole diretto, e a temperature non troppo alte (massimo 40°C) per proteggere i principi attivi temolabili o particolarmente volatili: le piante possono essere legate in mazzi e appese, oppure distese sui telaietti per essiccare funghi e pasta fatta in casa o in cassette di legno con della carta sul fondo; il tutto va coperto con una zanzariera, così da salvaguardarle dagli insetti e la polvere.

E’ preferibile raccogliere poche piante alla volta, in modo da poterle sistemare subito per l'essicazione, perché se passa molto tempo dalla raccolta potrebbero rovinarsi. Per la conservazione e per allontanare gli insetti può essere usato l'Assenzio ( Artemisia absinthium) che tramite il suo forte odore allontana gli insetti.

Le foglie vanno distese, scartando quelle intaccate dagli insetti che potrebbero lasciare uova ed escrementi.

Il materiale, durante l'essiccamento, deve essere rivoltato alcune volte nella giornata per evitare l’insorgere di processi di fermentazione e la presenza di muffe. La droga è essiccata al punto giusto quando è secca e friabile Una volta essiccate, le erbe, vanno sistemate in appositi vasi e recipienti di vetro scuro di maiolica o di latta, in ambienti asciutti e riparati dalla luce viva, ancor meglio se in luna calante. E’ consigliabile scrivere la data di raccolta.



Un’alternativa semplice per poter disporre durante tutto l'anno delle piante selvatiche è la surgelazione, utilissima per le piante mangerecce.

Possiamo surgelare direttamente gli organi sotterranei, i frutti o quelle parti vegetative particolarmente consistenti e carnose (ad esempio la portulaca, o la rosetta basale della piantaggine e del tarassaco).

Negli altri casi è meglio fare precedere la surgelazione da una rapida scottata in pochissima acqua bollente (come ad esempio con l’ortica, la malva, il rosolaccio, la senape selvatica, gli strigoli, il farinello e la podagraria).

Infine il sale, l'aceto, l'olio, la bollitura a bagnomaria, l' alcool, sono ancora altri validi mezzi da considerare per la conservazione delle erbe selvatiche.

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